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Polo Universitario Penitenziario

L’UNIVERSITÀ IN CARCERE. IL POLO UNIVERSITARIO PENITENZIARIO

 

Il progetto

Il progetto del Polo Universitario Penitenziario (PUP) prende avvio nel 1999 su iniziativa di un Professore dell’Università di Firenze, Nedo Baracani, e la Presidentessa dell’Associazione Volontariato Penitenziario (AVP), Carla Cappelli, con la collaborazione del Dottor Alessandro Morgara, al tempo in servizio come Magistrato di Sorveglianza.

Nel 2000 il progetto assume una veste istituzionale: su proposta di un gruppo di docenti – molti dei quali già attivi in carcere –, e in accordo con il Rettore Paolo Blasi, viene presentato all’Amministrazione Penitenziaria e alla Regione Toscana un protocollo d’intesa. La firma del protocollo, il 31 ottobre 2000, istituisce ufficialmente il Polo Universitario Penitenziario.

Nell’ottobre 2017 è stato firmato l’Accordo di Collaborazione tra il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, la Regione Toscana e le Università di Firenze, Pisa, Siena e per Stranieri di Siena. L’accordo conferma e rinnova l’istituzione del Polo Penitenziario della Toscana. Quest’ultimo è oggi parte della Conferenza nazionale dei Delegati dei Poli universitari penitenziari (CNUPP) presso la CRUI, organismo che riunisce gli Atenei impegnati nel comune obiettivo di garantire l’effettivo diritto allo studio in carcere.

 

Gli scopi

Il Polo Universitario Penitenziario persegue lo scopo di garantire a soggetti in esecuzione penale l’effettivo diritto allo studio universitario, mediante l’attivazione di una serie di strumenti di sostegno alla didattica e la messa a disposizione da parte dell’Amministrazione Penitenziaria di spazi adeguati per lo studio e per i colloqui tra studenti detenuti, docenti e tutor.

A norma dell’art. 1 dell’Accordo di Collaborazione, il Polo Universitario Penitenziario della Toscana è un «sistema integrato di coordinamento delle attività volte a consentire ai detenuti e agli internati negli istituti penitenziari della Toscana e ai soggetti in esecuzione penale esterna il conseguimento di titoli di studio di livello universitario».

All’art. 2 dello stesso Accordo, sono destinatari delle attività formative «i detenuti, gli internati e i soggetti in esecuzione penale esterna presenti sul territorio della Regione che, in possesso dei requisiti previsti dalla legge, intendano immatricolarsi o siano iscritti a corsi universitari e la cui richiesta d’iscrizione al Polo Universitario Penitenziario della Toscana sia stata accolta, secondo le modalità previste nel presente accordo». 

 

La struttura organizzativa

Il Polo Universitario Penitenziario è così strutturato e organizzato:

1. il suo organo di vertice è il Comitato Regionale di Indirizzo, coordinato dal Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria. Esso ricomprende gli esponenti firmatari del protocollo di collaborazione: per la parte universitaria, un rappresentante dell’azienda regionale per il diritto allo studio universitario; per l’amministrazione penitenziaria, i direttori dei singoli istituti penitenziari. Questi ultimi sono anche responsabili dell’Area Educativa, che cura i rapporti con gli  Uffici dell’esecuzione penale esterna.

2. All’interno del Polo è incardinato, presso il Gruppo di Osservazione e Trattamento (GOT), il Referente per gli studi universitari, che funge anche da Operatore Locale di Progetto del Servizio Civile Universale “Aiuto allo studio universitario nell’ambito dell’esecuzione penale”. 

3. L’Università opera nel Polo attraverso i Rettori, i Delegati dei Rettori, i Docenti universitari, i Tutor, i Referenti delle Scuole, dei Corsi di Laurea e del Centro Linguistico di Ateneo. 

4. Il PUP è dotato di una Segreteria Regionale che è, a sua volta, suddivisa in due unità locali: Prato e Firenze. La Segreteria svolge un ruolo chiave di coordinamento e supporto alla gestione delle pratiche amministrative, avvalendosi della collaborazione di operatori del servizio civile universale.

5. Il Polo coinvolge, infine, associazioni di volontariato, quali: Associazione Volontariato Penitenziario, L’Altro diritto, Ingegneria Senza Frontiere. 

 

Le attività

L’Art. 5 dell’Accordo specifica i compiti che ogni parte firmataria si impegna ad adottare per lo sviluppo di tale progetto.

 

Le Università si impegnano a:

✔ garantire la didattica per gli studenti ammessi nelle sedi del Polo Penitenziario della Toscana;

✔ valutare, per ciascun anno accademico, la possibilità di configurare in modo agevolato i contributi studenteschi;

Le quattro Università (Firenze, Pisa, Siena e Siena per stranieri) garantiscono ai detenuti l’accesso a tutti i corsi di laurea attivati presso le diverse Scuole o Dipartimenti.

 

La Regione si impegna a:

✔ garantire, per il triennio di vigenza dell’accordo, un contributo atto a coprire le spese necessarie al funzionamento della Segreteria Regionale del Polo Universitario Penitenziario;

✔ conferire tramite ARDSU le borse e i contributi previsti dalla normativa regionale in materia.

 

Il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione penitenziaria (PRAP) si impegna a:

✔ favorire con ogni necessaria iniziativa il consolidamento dell’esperienza del Polo Universitario Penitenziario della Toscana ed il suo ulteriore sviluppo;

✔ creare un coordinamento fra gli istituti del Polo Universitario per garantire la massima efficienza del progetto.

 

Non potendo lo studente detenuto recarsi nei luoghi e nei tempi definiti dall’Università, è quest’ultima che si rende disponibile ad entrare in contatto con lui. Questa condizione impegna tutti gli operatori coinvolti nel progetto: dal Delegato del Rettore, ai Delegati di Scuola e corso di Laurea, ai Docenti, alla Segreteria amministrativa, fino ai tutor del servizio civile, al responsabile per l’orientamento e ai numerosi volontari.

Ciascun operatore ha un ruolo specifico nel garantire l’adeguato svolgimento del servizio universitario all’interno del carcere.

Più precisamente:

1. il responsabile per l’orientamento presenta e fornisce le informazioni generali dei vari percorsi di studi, seguito dai Delegati di Scuola o di Corso di Laurea i quali, sotto la supervisione del Delegato del Rettore, guidano gli studenti nella preparazione di un programma di studio.

2. I tutor si occupano di contattare i docenti per reperire il programma degli insegnamenti, il materiale didattico e concordare le date di svolgimento degli esami; in più aiutano gli studenti nell’attività di studio e preparazione.

Le iniziative degli atenei di Firenze, Pisa, Siena e Siena per stranieri, in collaborazione con l’amministrazione penitenziaria, segnano un nuovo modo di interpretare sia il dovere istituzionale di istruire che il diritto ad istruirsi; si elabora infatti un percorso di lavoro specifico a partire dai bisogni manifestati dal soggetto, sia quelli di natura individuale che quelli di natura contestuale. Su base individuale vengono messe a punto le scelte, le modalità didattiche e di tutorato, i tempi di apprendimento, le verifica, gli obiettivi e i traguardi da conseguire.

 

Sito web del PUP

 

 

Delegato della Scuola di Giurisprudenza è la dott.ssa Sara Benvenuti.

 

 

 

Ultimo aggiornamento

23.03.2021

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