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In ricordo di Niccolò Ginanni

In ricordo di Niccolò Ginanni

La morte di uno studente è una delle prove più difficili che un’istituzione universitaria si può trovare ad affrontare. La tragedia di una vita che termina troppo presto viene inevitabilmente  moltiplicata nel suo impatto emotivo dal contrasto con una quotidianità  in cui tutto ruota attorno alla costruzione delle fondamenta del sogno, progetto, obiettivo che ognuno ha per un futuro che non pensa certo possa essergli negato. 
Così è stato quando siamo venuti a sapere dell’improvvisa scomparsa, nella città dove viveva,  di Niccolò  Ginanni, studente ventiduenne del terzo anno del Corso di laurea in scienze dei servizi giuridici.
Un corso in cui le classi hanno dimensioni contenute, e quindi non ci ha stupito che molti docenti ne ricordassero il volto e la personalità. Ma anche per chi non lo ha avuto come studente non è stato difficile andare al di là delle solite notizie  che nell’immediatezza del dramma i media si sentono obbligati - pescando qui e là - a fornirci. Aveva infatti molti amici che per anni lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene, e ci hanno raccontato delle molte cose condivise. Ci hanno detto che era un tifoso della Roma, ed hanno già pronta la maglia che lo accompagnerà. Ma al di là di questo segno di affetto sanno che sarebbe bello progettare anche qualcosa in suo ricordo per il futuro. Ci hanno chiesto come si potrebbe fare, e naturalmente saremo felici di aiutare in ogni modo possibile. Era un appassionato di sport, e raccontava spesso dei suoi viaggi. Un sito scrive che era uno “studente  modello”, ma sinceramente non ci sembra oggi importante, e ci dicono che forse l’etichetta non gli sarebbe piaciuta. Certamente siamo contenti quando studenti e studentesse prendono bei voti, e ci mancherebbe. Ma alla fine ognuno lascia l’università non solo con dei voti, che sono cose facili da leggere, ma anche con delle tracce più complesse da interpretare. Sono quelle - non meno importanti - che ci lascia ogni persona, compagno di studi o professore o cos’altro sia “Purché fra noi, per almeno un momento, Sia stato teso un segmento, Una corda ben definita”.
Sono parole prese a prestito da una poesia di Primo Levi, “Agli amici”, che anche oltre sembra poterci aiutare: 

“Che mi leggi: ricorda il tempo, 
Prima che s’indurisse la cera, 
Quando ognuno era come un sigillo. 
Di noi ciascuno reca l’impronta 
Dell’amico incontrato per via; 
In ognuno la traccia di ognuno. 
Per il bene od il male
In saggezza o in follia
Ognuno stampato da ognuno

Da quello che stiamo imparando in questi momenti concitati, Niccolò ha lasciato “stampate” in molti delle belle tracce, e non è da tutti. 

Non eravamo sicuri quale fosse lo strumento migliore per far sapere che la Scuola di giurisprudenza e il Dipartimento di scienze giuridiche sono vicini alla famiglia e agli amici di Niccolò, e l’aura di volatilità di un post su una pagina Facebook o di una notizia inserita su un sito istituzionale può sembrare inadeguata alla durezza del passaggio che chi rimane senza un figlio o un fratello si trova a vivere. Ma quale che sia il mezzo, ciò su cui è importante non vi siano dubbi è che, per chi lo vorrà, le porte dell’università saranno sempre aperte per ricordare Niccolò.

07 Dicembre 2023 (Archiviata)

 

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