Il corso fornisce i concetti necessari per affrontare dal punto di vista didattico la questione del concetto del diritto, e del suo legame con la questione di quale sia il diritto in un determinato sistema giuridico in un determinato tempo. Verranno trattate le principali teorie del diritto, giusnaturalismo, positivismo giuridico e giusrealismo, nonché i principali problemi di metodologia giuridica.
A scelta potranno essere impiegati per la preparazione dell’esame orale in altermativa i seguenti testi:
1) Luigi Lombardi Vallauri, Corso di filosofia del diritto Capitoli I; II; III; cap. V., del n. 3 il numero 3., 3.1., e 3.1.1. fino a 3.1.6 incluso;
oppure
2) Thomas Vesting, Rechtstheorie. Ein Studienbuch, 2. Auflage 2015, p. 1-181
sussidiariamente nella traduzione in inglese:
Thomas Vesting, Legal Theory, translated by Aaron Shoichel, München/Oxford/Baden-Baden 2018, p. 1-196;
oppure
3) Rudolf Wiethölter, Rechtswissenschaft, Frankfurt am Main 1968, p. 12-245 (fino al punto 3. Bürgerliches Recht incluso)
sussidiariamente nella traduzione parziale in italiano:
Rudolf Wiethölter, Le formule magiche della scienza giuridica, tr. di Luitgard Riegert Amirante, Bari-Roma 1975, p. 3-179 (fino al capitolo 8 incluso)
nonché in sostituzione della parte non tradotta in italiano sul diritto penale (p. 76-164 nell’originale tedesco):
Winfried Hassemer, Warum Strafe sein muss. Ein Plädoyer, Berlin 2009, p. 50-145
oppure sussidiariamente la traduzione in italiano con il titolo:
Perché punire è necessario. Difesa del diritto penale (traduzione, note e cura di Domenico Siciliano), Bologna 2012, p. 55-143.
A lezione verrà distribuito ulteriore materiale.
Obiettivi Formativi
Conoscenze: Acquisizione di un sapere critico per la comprensione da un lato della questione teorica e giusfilosofica del diritto e della sua definizione, nonché dall’altro lato dell’articolazione di questa in campo metodologico.
Capacità: capacità di comprendere i testi teorici, giusfilosofici e di teoria dell’interpretazione e di coglierne criticamente i tratti fondamentali.
Competenze: sensibilità alla componente giusfilosofica, storico-filosofica, teorica e argomentativa dei concetti giuridici.
Prerequisiti
Nessuno
Metodi Didattici
L’insegnamento si svolge mediante 48 ore di lezioni frontali. Esso si terrà in didattica duale, che gli studenti potranno seguire online a distanza o in presenza con le cautele e nelle forme previste dalle disposizioni vigenti dell’Università degli Studi di Firenze per la didattica durante la pandemia globale di Covid-19.
Verrà dedicata particolare attenzione alla trattazione dei concetti chiave sotto il profilo storico, filosofico, teorico e teorico-argomentativo. Per quel che concerne lo specifico profilo di teoria dell’interpretazione le varie concezioni verranno analizzate e “testate” alla luce di decisioni di giudici italiani, tedeschi o di altri sistemi giuridici, europei e non. Agli studenti verrà di volta in volta fatto avere il materiale rilevante da discutere nella lezione.
Modalità di verifica apprendimento
E’ prevista una prova finale orale che avrà come obiettivo la verifica del livello di acquisizione da parte dello studente del sapere critico essenziale per comprendere criticamente da un lato la questione teorica e giusfilosofica del diritto e della sua definizione (“quid ius?”), nonché del suo rapporto con la questione di quale sia il diritto positivo (“quid sit iuris?”), dando particolare rilievo ai profili argomentativi e di metodologia giuridica.
Nella prova finale orale si procederà ponendo inizialmente e di volta in volta domande di carattere generale, procedendo quindi ad approfondire il colloquio con lo studente, per metterne alla prova le conoscenze acquisite e la capacità di impiegarle in modo articolato e critico.
Programma del corso
Il corso intende fornire gli strumenti concettuali necessari per comprendere criticamente a fini didattici la questione teorica e giusfilosofica del diritto e della sua definizione (“quid ius?”), nella sua stretta connessione con la questione di quale sia il diritto vigente in un determinato luogo in un determinato momento storico (“quid sit iuris?”), posta da Immanuel Kant nella sua Metaphysik der Sitten. In una prima parte verranno ricostruite e analizzate le fondamentali concezioni e teorie del diritto in lotta per la definizione del diritto vigente, e cioè il giusnaturalismo ovvero il diritto di ragione (Cesare Beccaria e Immanuel Kant) e le principali teorie moderne del diritto positivo (Kelsen, Ross) nonché le teorie del diritto che, particolarmente consapevoli dei paradossi date dal problema della “fondazione” valoriale o della “chiusura” dell’ordinamento giuridico in cui queste finiscono per cadere, fanno della riflessività ovvero del paradosso il loro elemento qualificante (Niklas Luhmann, Gunther Teubner, Rudolf Wiethölter). Una seconda parte sarà dedicata alla questione della Methodenlehre, della dottrina dei metodi interpretativi. In questo contesto si analizzeranno gli approcci più avanzati di “teoria dei metodi”, che, prendendo le mosse dalle decisive ricerche degli anni 70 (esemplarmente: Josef Esser, Winfried Hassemer, Luigi Lombardi Vallauri) non si sono rinchiusi in “dogmatiche” varie del “bilanciamento”, ma hanno continuato a “interrogare” il diritto e la sua “argomentazione” sulla ragione delle loro “ragioni”. Il sapere teorico acquisito a lezione verrà infine messo alla prova studiando decisioni giurisprudenziali ad hoc dei principali giudici italiani, tedeschi, europei e non.