Il corso fornisce i principali riferimenti disciplinari riguardanti il tema della pianificazione territoriale bio-regionale come paradigma integrato per la interpretazione del territorio e per una pianificazione ispirata ad un approccio co-evolutivo fra dimensioni antropica e naturale. Tale approccio costituisce la chiave metodologica per l’approfondimento della dimensione strategica della pianificazione spaziale, sia dal punto di vista teorico che nella sua dimensione istituzionale operativa
Albrechs, L. 2004. “Strategic spatial plans (re)examined”. In Environment & Planning b. Planning and Design. Vol.31. pp. 743-758 (disponib. Docente)
Fanfani, D. 2007. “Gli scenari strategici nel dibattito internazionale e nell’approccio statutario e identitario al governo del territorio: un modello intepretativo. In Magnaghi, A. (a cura di), Scenari strategici. Visoni identitarie per il governo del territorio. Firenze: Alinea .pp 33-46 (disponibile biblioteca di Architettura)
Secchi, B., 2003. “Scenari”, in Planum” . accessibile a http://www.planum.net/diario-06-scenari-bernardo-secchi
Shipley, R. 2000. “The origin and development of vision and visioning in planning”. In Environment and Planning a, Vol. 34 p.7-22
2.2. Strategies and Visioning: tools and institutional planning
Gabellini, P. 2001. Tecniche urbanistiche. Roma: Carocci. (pp. 393-447)
Gabellini, P. 2010, Fare Urbanistica. Esperienze, comunicazione, memoria. Roma: Carocci (pp. 81-124)
Dühr, S., 2007. The visual language of spatial planning. Exploring carthgraphic representation for spatial planning in Europe. Oxon-Abingdon: Routledge
Mazza, L. 2004. “Strategie e strategie spaziali”. In Mazza, L. Piani, Progetti e strategie. Milano: Angeli, pp. 124-133
2. Principles of Bioregional planning and design
Dasmann, R. 1994. Some thought on acological planning. In Aberley, D., Futures by design. The practice of ecological planning, Gabirola Isalnd: New Socity Publisher: pp. 36-43
Fanfani D., (2020). Co-evolutionary recovery of the Urban/Rural Interface: Policies, Planning and Design Issues for the Urban Bioregion. In: Fanfani D. and Matarán A. eds., Bioregional Planning and Design. Perspective on a transitional Century. Volume I, Cham (CH): Springer. 129-150.
Magnaghi A. , 2014. La bioregion urbaine. Petit traité sur le territoire bien commun. Paris: Rizhome
Magnaghi A. 2020. Il principio territoriale. Torino: Bollati Boringhieri 2020: pp.144-212
Snyder, G. 1994, “Coming to the watershed”, in Aberley, D., Futures by design. Yhe practice of ecological planning, pp.14-26 (fornito dal docente)
Thayer, R., 2003. “Planning”. In LifePlace. Bioregional thought and practice. Berkeley: University of California Press, pp.144-181 (disp. Biblioteca di Architettura)
3. Bioregional spatial design: operational issues
Berger, A. 2009. Systemic design can change the world. Delft: TU Delft (fornito dal docente)
Calthorpe, P., Fulton, W. The regional city. Planning for the end of sprawl. Washington D.C.: Island Press
Newman., P., Beatley, T., Boyer, H. 2009. Resilient cities. Responding to climate change. (capp. 33,4 e conclusioni: pp.35-85, 112-148) (disp. Biblioteca di Architettura)
Newman., P., Beatley, T., Boyer, H. 2017. Resilientt cities. Overcoming fossil fuel depending, Washington D.C.: Island Press, (2th ed.) , (pp. 125-218 capp. 5, 7 e Conclusioni). (fornito dal docente)
Ravetz, J. 2020. Deeper City. Collective intelligence and the pathways from smart to wise. London and New York: Routledge.
Obiettivi Formativi
Il corso è finalizzato a fornire le conoscenze per una metodologia progettuale ispirata ad un approccio bio-regionale e di carattere strategico/strutturale. In particolare è perseguito l’obiettivo di rafforzare la capacità degli studenti di integrare i diversi contenuti presentati nel corso con le altre discipline del laboratorio, secondo un disegno unitario strategico di organizzazione del territorio, finalizzato a perseguire modelli di sviluppo locale auto-sostenibile e forme insediative resilienti secondo principi di self-reliance ed equità territoriale.
Prerequisiti
E' necessario e propedeutico il superamento degli esami del primo anno del Corso magistrale
Metodi Didattici
In relazione agli obiettivi indicati particolare attenzione sarà posta alla integrazione della attività di laboratorio con gli altri corsi del II anno. La didattica si svilupperà secondo lezioni frontali ed attività di laboratorio. Nella esercitazione particolare attenzione sarà posta allo sviluppo di forme di progettazione interattiva e di carattere interdisciplinare, con specifico riferimento ai contributi dei diversi moduli del laboratorio in cui il corso si inserisce.
Altre Informazioni
il metodo progettuale prevede attività riferite a :
- Analisi e valutazioni patrimoniali e della struttura di lunga durata del territorio: struttura ambientale (idro-geo-morfologia e pedologia) struttura insediativa resistente, reti ecologiche e servizi-ecosistemici;
- riferimenti alla pianificazione regionale a partire dai principali contributi di Patrick Geddes e della Regional Planning Association of America (RPPA) e del filone dell “Bioregionalismo Urbano” nel campo dell’eredità del Bioregionalismo.
- Analisi del patrimonio socio-economico di lunga durata e della progettualità sociale;
- Metodi per la definizione di scenari strategici nell’ambito della pianificazione spaziale finalizzati in particolare a:
o riorganizzazione bioregionale policentrica dei sistemi urbani e della mobilità, riorganizzazione dei sistemi economici locali in termine di self-reliance e sviluppo endogeno; sistema di produzione energetica locale, Agri-food systems planning; rafforzamento della resilienza insediativa e dei servizi-ecosistemici;
o possibile articolazione dello scenario strategico in progetti pilota specifici: ri-equilibrio dei bacini idrografici, rete ecologica multifunzionale, organizzazione multifunzionale del sistema agro-silvopastorale, sistemi fruitivi e logistici multi modali; ri-localizzazione di distretti produttivi integrati (es. APEA, Cultural quarters, etc., Fablab systems, etc.);
Modalità di verifica apprendimento
La verifica dell’apprendimento del contenuti del corso avviene nell’ambito delle sviluppo di un’esercitazione progettuale costituita dagli esiti di un lavoro laboratoriale che prevede un lavoro sia personale che di gruppo. L’esercitazione, il cui programma operativo verrà fornito all’inizio dell’anno accademico, verrà svolta in gruppi e si avvarrà dei contributi metodologici dei moduli. La valutazione e verifica del lavoro personale avverrà dunque sia considerando la applicazione ed il contributo apportato dagli studenti al lavoro collegiale del laboratorio, sia, nell’ambito della presentazione finale del lavoro, tramite la verifica delle competenze acquisite rispetto ai temi e materi trattate dai vari moduli.
Programma del corso
Corso di Laurea in Pianificazione e Progettazione della città e del Territorio
AA 2021-22
Laboratorio di Pianificazione Locale Strategica
Prof. Marco Bellandi, Prof. Nicolò Bellanca, Prof. Gherado Chirici, Prof. David Fanfani
Programma generale
1. Informazioni generali
Il corso corrisponde a 18 CFU: 144 ore di insegnamento in aula più il lavoro di preparazione da svolgersi autonomamente. Si svolge nel primo semestre del secondo anno di studio del CdS LM48, e ha come sede principale il plesso didattico PIN di Prato. Le lezioni sono organizzate in presenza con congiunta modalità duale, due giorni settimanali presso Architettura [PIN Prato ed. B - Piazza Università, 1] secondo il seguente calendario didattico:
- Martedì 9.30-13,30 (Aula 202)
- Venerdì 9,30-13.30; 14,30-18.30 (Aula 202)
-
Per contattare i docenti:
- Prof. David Fanfani- Sede: Sezione di urbanistica e pianificazione del territorio, via Micheli, 2 Firenze (piano primo), email: david.fanfani@unifi.it;
- Prof. Marco Bellandi, Sede: Dipartimento di Scienze per l'Economia e l'Impresa D6, Via Pandette 9, I-50127 Firenze (secondo piano), email marco.bellandi@unifi.it;
- Prof. Nicolò Bellanca, Sede: Dipartimento di Scienze per l'Economia e l'Impresa D6, Via Pandette 9, I-50127 Firenze (secondo piano), email nicolo.bellanca@unifi.it;
- Prof. Gherardo Chirici, Sede: Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali, Via San Bonaventura 13, 50145 Firenze, email gherardo.chirici@unifi.it
2. Contenuti del corso
Il corso introduce alla dimensione strategico/spaziale della pianificazione territoriale come strumento, alle diverse scale, per affrontare il tema della definizione ed implementazione integrata delle varie politiche di settore e, allo stesso tempo, come componente chiave per la articolazione fra livello statutario/patrimoniale della pianificazione di struttura del piano locale e dimensione operativa alla scala comunale.
Per fare questo il corso, attraverso i tre moduli che lo compongono affronta i seguenti campi generali di studio:
1. PIANIFICAZIONE E PROGETTAZIONE BIOREGIONALE (6 CFU):
- principi e strumenti della pianificazione di scenario strategica ed integrazione negli strumenti di pianificazione locale;
- principi di pianificazione bioregionale come cornice cognitiva ed euristica per un approccio multidisciplinare, integrato, endogeno e bottom-up al recupero di regioni urbane cooperative ed auto-sostenibili (self-relied) (prof. David Fanfani);
- Testi di riferimento generale
Albrechs, L. 2004. “Strategic spatial plans (re)examined”. In Environment & Planning b. Planning and Design. Vol.31. pp. 743-758 (disponib. Docente)
Fanfani, D. 2007. “Gli scenari strategici nel dibattito internazionale e nell’approccio statutario e identitario al governo del territorio: un modello interpretativo. In Magnaghi, A. (a cura di), Scenari strategici. Visoni identitarie per il governo del territorio. Firenze: Alinea .pp 33-46 (disponibile biblioteca di Architettura)
Fanfani D., (2020). Co-evolutionary recovery of the Urban/Rural Interface: Policies, Planning and Design Issues for the Urban Bioregion. In: Fanfani D. and Matarán A. eds., Bioregional Planning and Design. Perspective on a transitional Century. Volume I, Cham (CH): Springer. 129-150.
Magnaghi A. 2020. Il principio territoriale. Torino: Bollati Boringhieri 2020: pp.144-212
Snyder, G. 1994, “Coming to the watershed”, in Aberley, D., Futures by design. Yhe practice of ecological planning, pp.14-26 (fornito dal docente);
Secchi, B., 2003. “Scenari”, in Planum” . accessibile a http://www.planum.net/diario-06-scenari-bernardo-secchi
Shipley, R. 2000. “The origin and development of vision and visioning in planning”. In Environment and Planning a, Vol. 34 p.7-22
Thayer, R., 2003. “Planning”. In LifePlace. Bioregional thought and practice. Berkeley: University of California Press, pp.144-181 (disp. Biblioteca di Architettura)
2. BIOECONOMIA E SISTEMI ECONOMICI LOCALI (6 CFU): Modelli integrati di valorizzazione dei rapporti fra costruzione del territorio ed economia e l’applicazione di metodi di valutazione economica a progetti di sviluppo territoriale sostenibile.
, in particolare: a) i fondamenti teorici del concetto di bio-economia, le sfide contemporanee dello sviluppo sostenibile; modelli urbani di sviluppo locale (prof. Bellanca); b) modelli di sviluppo locale a partire dai distretti industriali; strumenti statistici e cartografici di lettura delle economie locali (prof. Bellandi). Modulo A) & B) lavoro di gruppo e presentazioni degli studenti su applicazione di metodi di valutazione economica a progetti di sviluppo territoriale sostenibile. ,
- Testi di riferimento
- a) Nicholas Georgescu-Roegen, Bioeconomia, Bollati Boringhieri, 2003, capitoli 2 e 3; Nicolò Bellanca e Luca Pardi, O la capra o i cavoli. Salvare il pianeta, migliorare il benessere e magari rilanciare la crescita? Non si può. E allora? Firenze University Press, 2020, capitolo 4; Kate Raworth, L’economia della ciambella, Edizioni Ambiente, 2017, capitolo 6; Enrico Moretti, La nuova geografia del lavoro, Mondadori, 2013, pp.77-123; Stefano Bartolini, “Privatopoli e Collaborandia. Racconto di due città”, nel suo La grande decelerazione. Come vivere meglio e salvare il pianeta, Áboca, 2020, Simone D’Antonio e Paolo Testa, Le città sono la soluzione. Un viaggio nell’Italia dei Comuni innovativi, Donzelli, Roma, 2021
- b) Giacomo Becattini (2009) Ritorno al territorio, Il Mulino, Bologna (alcuni capitoli); ISTAT (2015) La nuova geografia dei sistemi locali, Roma (alcuni capitoli);
- ISTAT (2020). Rapporto sul territorio 2020. Ambiente, economia e società, Roma, par. 4.1-2-3-4-5-6-7, Appendice
3. PIANIFICAZIONE AGROFORESTALE PER I SERVIZI ECOSISTEMICI (6 CFU):
- introduzione ai servizi ecosistemici, principi di gestione sostenibile delle risorse agro-forestali, reti ecologiche;
- monitoraggio e pianificazione ecologica su base territoriale, strumenti di rappresentazione spaziale e integrazione nell’approccio bioregionale integrato, scenari strategici, esempi di applicazione a scala locale (Prof. Gherardo Chirici).
- Testi di riferimento
I testi di riferimento saranno indicati durante le lezioni in relazione alle specifiche esigenze determinate. anche dai temi di esercitazione.
3. Obiettivi formativi
Il corso fornisce le conoscenze finalizzate ed adeguate alla costruzione di strumenti per la applicazione della componente strategica della pianificazione territoriale istituzionale, integrando progettuali, aspetti di carattere socio-economico, eco-sistemico e dell’ambiente costruito per la definizione e valutazione di fattibilità di scenari di sviluppo locale sia di livello urbano che sovracomunale o bioregionale.
In particolare il corso è finalizzato allo svolgimento di una esercitazione didattica per la costruzione congiunta di una Survey e di uno strumento di pianificazione strategica al fine della definizione ed implementazione integrata di politiche di settore, finalizzato all’obiettivo congiunto di resilienza insediativa e sviluppo locale endogeno.
Il lavoro potrà essere sviluppato in gruppi di studenti ed affrontare un tema sia alla scala comunale che sovracomunale e riferirsi anche alla eventuale implementazione di strumenti integrati basati sul modello di sviluppo locale partecipato (Community Led Local Development).
4. Prerequisiti
E' richiesto il superamento degli esami del primo anno di Corso magistrale
5. Metodologia della didattica
La metodologia della didattica adottata fa in particolare riferimento al principio della ricerca/azione, caratterizzata da un approccio teorico critico/riflessivo da sviluppare in stretta connessione con gli aspetti operativi.
In questo quadro i diversi contributi teorico/disciplinari apportati dai corsi interni al laboratorio trovano possibilità di interazione e confronto nell’ambito della attività laboratoriale in particolare tramite l’adozione della metodologia della Survey e della progettazione di scenario applicata ad un concreto caso di studio.
6. Altre informazioni
7. Metodologia di verifica dell’apprendimento
La verifica dell’apprendimento del contenuti del corso avviene nell’ambito delle sviluppo di una esercitazione progettuale costituita dagli esiti di un lavoro laboratoriale che prevede un lavoro sia personale che di gruppo. L’esercitazione, il cui programma operativo verrà fornito all’inizio dell’anno accademico, verrà svolta in gruppi e si avvarrà dei contributi metodologici dei moduli. La valutazione e verifica del lavoro personale avverrà dunque sia considerando l’applicazione e il contributo apportato dagli studenti al lavoro collegiale nei moduli del laboratorio, sia, nell’ambito della presentazione finale del lavoro, tramite la verifica delle competenze acquisite rispetto ai temi e alle materie trattate dai vari moduli.