Obiettivo generale: fornire conoscenze e capacità per la comprensione e lo studio dei meccanismi psicobiologici alla base della resilienza e della vulnerabilità, con la finalità di comprendere i fattori che contribuiscono a rendere un individuo resiliente e di intervenire eventualmente in tal senso. Verrà discusso come ambiente, fattori genetici e meccanismi epigenetici contribuiscano alla resilienza attraverso cambiamenti plastici adattivi che hanno luogo in specifici circuiti neurali.
In aggiunta alle diapositive del corso, che troverete sul sito e-learning, metteremo a disposizione sul medesimo sito alcuni lavori di rassegna bibliografica che fungeranno da dispense.
Obiettivi Formativi - Cognomi A-K
Il programma del corso “Psicobiologia della resilienza e della vulnerabilità” si propone di fornire conoscenze approfondite sull’argomento, utilizzando dati in letteratura di tipo epidemiologico, studi su modelli preclinici, sia conoscitivi che di intervento, e studi sperimentali nell’uomo, dove presenti.
In particolare, si propone di analizzare i fattori psicobiologici che differenziano individui resilienti da individui vulnerabili, mettendo in luce i possibili fattori di protezione che sembrano consentire di fronteggiare meglio un ambiente negativo.
Si propone di stimolare le capacità di comprensione ed analisi critica della letteratura scientifica nel campo.
Si propone di sviluppare le competenze utili per l’inserimento in equipes multidisciplinari che lavorano nel campo della ricerca sulla patogenesi, e di ricerca e intervento sulla prevenzione e/o il recupero di disturbi stress-related.
Mira infine a sviluppare le competenze necessarie per lavorare nel campo dei modelli preclinici.
La scaletta degli argomenti trattati sarà:
a) vedremo prima in modo approfondito i meccanismi di plasticità neurale adattiva e maladattiva ed i metodi di studio, includendo nelle risposte plastiche anche i cambiamenti a livello della neurogenesi ippocampale;
b) esamineremo poi in maniera critica esempi dell’approccio Geni x Ambiente nello studio della resilienza e della vulnerabilità
c) Introdurremo poi cosa sono i meccanismi epigenetici ed esamineremo in maniera critica esempi che illustrano come l’ambiente, attraverso meccanismi epigenetici, ed interagendo con fattori genetici, possa contribuire alla resilienza o alla vulnerabilità degli individui.
prima di affrontare i punti b) e c) introdurremo gli specifici circuiti nervosi a livello dei quali si potrebbero manifestare l’effetto delle interazioni G x A e l’effetto delle modifiche epigenetiche.
d) Introdurremo anche brevemente ed in maniera critica i modelli animali più utilizzati nello studio della psicobiologia della resilienza e della vulnerabilità, in modo da sviluppare anche la capacità di leggere criticamente i lavori scientifici in questo campo.
e) Nelle ultime lezioni esamineremo questi stessi concetti in relazione ad un particolare stadio della vita, che è l’invecchiamento. Esamineremo quindi quali fattori “protettivi” potrebbero contribuire alla resilienza verso gli aspetti “patologici” dell’invecchiamento, promuovendo quello che viene chiamato “invecchiamento di successo”.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate
Il corso metterà gli studenti in grado di sapere e comprendere le evidenze scientifiche riguardo ai fattori psicobiologici della resilienza e della vulnerabilità; di saper applicare tali conoscenze non solo nello studio di altre discipline psicologiche nel corso di laurea magistrale ma anche nell’aggiornamento continuo dopo la laurea; di saper applicare tali conoscenze, con capacità critiche, allo studio ed alla comprensione dei risultati di lavori scientifici nel campo. Tali competenze verranno acquisite attraverso l’incoraggiamento a fare collegamenti fra l’approccio psicobiologico e lo studio di altre discipline psicologiche e attraverso l’allenamento ad interpretare e trarre conclusioni da dati presentati nella letteratura scientifica.
Autonomia di giudizio
Gli studenti verranno fatti riflettere, attraverso la presentazione di ricerche specifiche:
sul tipo di evidenze sperimentali utilizzate per proporre una ipotesi nel campo della psicobiologia della resilienza e della vulnerabilità;
sui limiti imposti alle inferenze e alle conclusioni che possono essere tratte sulla base di risultati sperimentali dagli strumenti di indagine utilizzati nei diversi approcci allo studio psicobiologico dei fattori di resilienza e vulnerabilità.
Abilità comunicative
Verrà stimolata la capacità di saper organizzare ed esporre chiaramente le proprie conoscenze e le proprie considerazioni attraverso esercitazioni e modalità d’esame in cui gli studenti devono presentarle concisamente e chiaramente per scritto su argomenti specifici del corso.
Capacità di apprendere
L’insegnamento mira anche a far acquisire agli studenti un metodo di studio nel campo di argomenti di frontiera, per i quali è essenziale la consultazione della letteratura scientifica. Questo sarà utile sia per la prosecuzione degli studi nel Corso di laurea Magistrale sia per procedere autonomamente nell'aggiornamento e nella formazione continua.
Prerequisiti - Cognomi A-K
nessuno
Metodi Didattici - Cognomi A-K
Sono indicati i metodi didattici volti a far acquisire ciascuno specifico risultato di apprendimento
Conoscenza e capacità di comprensione
Lezioni frontali e 4 ore di esercitazione.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate
Esercitazioni in classe e esercizi da svolgere in autonomia
Autonomia di giudizio
Discussione dei risultati scientifici che hanno portato alle conoscenzeillustrate e discusse nel programma d’esame.
Abilità comunicative
Esempi di sintetica risposta a domande aperte presentate nel corso delle esercitazioni
Capacità di apprendere Lezioni frontali.
Altre Informazioni - Cognomi A-K
nessuna
Modalità di verifica apprendimento - Cognomi A-K
Conoscenza e capacità di comprensione
dell'apprendimento Esame scritto composto di domande aperte (10), e chiuse (12), queste ultime di tipo vero o falso con breve giustificazione obbligatoria della scelta fatta. Esame orale.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate
Prove intermedie nelle quali gli studenti discutono in classe esempi di domande d’esame.
Autonomia di giudizio Interpretazione, in sede d’esame, dei risultati scientifici che hanno portato alle conoscenze illustrate e discusse nel programma d’esame. Presentazione di problemi nei quali si richiede allo studente di motivare l’interpretazione dei risultati di una ricerca, nelle domande a risposta aperta ed in sede di esame orale.
Abilità comunicative Completezza e padronanza delle argomentazioni nelle risposte nelle domande aperte, nelle giustificazioni delle domande chiuse, in sede di esame orale.
Capacità di apprendere L’acquisizione delle conoscenza apprese saranno verificate nell’esame scritto e orale sopra descritto e nel corso delle discussioni in sede di esercitazioni.
Programma del corso - Cognomi A-K
I risultati recenti riportati in letteratura indicano che la resilienza rappresenta un processo attivo, adattivo, e non semplicemente l’assenza di quelle risposte patologiche all’ambiente che hanno luogo negli individui vulnerabili.
Lo studio della resilienza ha da poco iniziato ad analizzare i fattori biologici che caratterizzano i soggetti resilienti e che sono associati con la loro miglior capacità di far fronte a situazioni avverse. Vedremo come l’ambiente, i fattori genetici, le loro interazioni ed i meccanismi epigenetici contribuiscono alla resilienza attraverso cambiamenti plastici adattivi che hanno luogo in diversi circuiti neurali che coinvolgono numerosi neurotrasmettitori e numerose vie molecolari.
Questi cambiamenti plastici a lungo termine modellano il funzionamento dei circuiti neurali che regolano la paura, la reattività emotiva, la risposta allo stress, la ricompensa (la soddisfazione). E’ l’insieme di questi cambiamenti plastici che si ritiene medi il far fronte con successo alle situazioni avverse.
Argomenti trattati: meccanismi di plasticità neurale adattiva e maladattiva e metodi di studio; neurogenesi ippocampale e pattern separation, tra memoria contestuale e comportamento ansioso; il sistema endogeno della ricompensa; circuiti nervosi alla base del comportamento emozionale e del controllo delle emozioni; esempi di interazioni Geni e Ambiente nello studio della resilienza e della vulnerabilità; meccanismi epigenetici come mediatori degli effetti a lungo termine dell’ambiente sul comportamento; esempi che illustrano come l’ambiente, attraverso meccanismi epigenetici, ed interagendo con fattori genetici, possa contribuire alla resilienza o alla vulnerabilità degli individui; psicobiologia della formazione e dell’estinzione di memorie emotive; invecchiamento cognitivo: aspetti psicobiologici; fattori “protettivi” che potrebbero contribuire alla resilienza verso un forte declino cognitivo con l’età: studi epidemiologici, studi in modelli animali, studi di intervento nell’uomo.