• la conoscenza del testo monumentale come indagine finalizzata
• il dialogo tra antica e nuova architettura
• i criteri operativi del progetto di restauro: i principi della conservazione e dei criteri operativi
• le indagini preliminari, la diagnostica e le indagini non distruttive
• le nuove funzioni: aspetti distributivi, flussi di persone e cose, la verifica delle esigenze spaziali, di nuova impiantistica ecc. legate alla destinazione specifica
Contenuto del corso - Parte C
- Principi generali della conservazione - Introduzione al restauro architettonico
- Storia della conservazione architettonica
- Archeologia e storia dei materiali da costruzione
- La conoscenza per la conservazione. Strumenti e metodi di indagine delle fonti
- I processi di deperimento dell’architettura. Degrado dei materiali
- Tecniche di conservazione dei materiali
- Il progetto di riuso e integrazione architettonica
• Raccomandazioni NorMaL - 1/88. Alterazioni macroscopiche dei materiali lapidei: lessi-
co, (CNR-ICR, 1990, Roma)
• S. Boscarino, Sul restauro architettonico (cap. 1, 2, 4) Milano 1999
• G. Carbonara, (diretto da): Trattato di Restauro Architettonico, vol I- sez. A e Restauro architettonico e impianti – Vol. 5° sez.A, U.T.E.T., Torino 2001.
• D. Lamberini, Teorie e Storia del Restauro Architettonico, Firenze, Polistampa 2004
• S. Franceschi, L. Germani, Il degrado dei materiali nell'edilizia. Cause e valutazione delle patologie, Roma, Dei, 2008
• M. De Vita, Verso il Restauro. Temi, tesi, progetti percorsi didattici per la conservazione, Firenze: Firenze, Firenze University Press 2012
• M. De Vita, Architetture nel tempo, Firenze, Firenze University Press 2015
- Torsello P., 2005, Che cos’è il restauro? Nove studiosi a confronto, Marsilio, Venezia.
- Ruskin J., 1982, Le sette lampade dell’architettura, Jaca Book, Milano.
- Riegl A., 2011, Il culto moderno dei monumenti. Il suo carattere e i suoi inizi, Abscondita, Milano.
- Brandi C., 1977, Teoria del restauro, Einaudi, Torino.
- Cagnana A., 2000, Archeologia dei materiali da costruzione, SAP: Mantova.
- Malacrino, C., 2013, Ingegneria dei Greci e dei Romani, Arsenale editrice: Venezia.
- Mannoni T., Giannichedda E., 1996, Archeologia della Produzione, Einaudi: Torino.
- Bessac J. C., 1986, L’outillage traditionnel du tailleur de pierre de l’antiquité à nos jours, Éditions du CNRS, Paris.
- Amoroso G., 2002, Trattato di scienza della conservazione dei monumenti, Alinea: Firenze.
- Giuliani C. F., 2006, L’edilizia nell’antichità, Carocci, Roma.
- Pecchioni E., Fratini F., Cantisani E., 2008, Le malte antiche e moderne tra tradizione ed innovazione, Bologna.
- Musso S. F., 2004, Recupero e restauro degli edifici storici, E.P.C. Libri: Roma.
- Coppola M., 2018, Le indagini tipologiche in architettura, Carocci: Roma.
- Bellini A. (ed.), 2003, Tecniche della conservazione, Angeli: Milano.
- Marino l., 2009, Materiali per un atlante delle patologie presenti nelle aree archeologiche, Alinea: Firenze.
- Doehne E., Clifford A. P., 2010, Stone conservation An overview of current research, Los Angeles.
- Caneva G., Nugari M. P., Salvadori O., (a cura di), 2007, La biologia vegetale per i beni culturali, vol. 1, Nardini, Firenze
- UNI (Ente Italiano di Unificazione), 2006, UNI 11182 Beni Culturali: Materiali lapidei naturali e artificiali; Descrizione della forma di alterazione; Termini e definizioni, Milano e Roma.
- Vergès-Belmin V. (ed.), 2008, Illustrated Glossary on Stone Deterioration patterns, Monuments & Sites, ICOMOS, Paris
- Bellanca C., 2011, Methodical Approach to the Restoration of Historic Architecture, Firenze, Alinea.
- Cigni G., Codacci Pisanelli B., 1987, Umidità e degrado negli edifici. Diagnosi e rimedi, Kappa: Roma.
- De Vita M., 2015, Architetture nel tempo: dialoghi della materia, nel restauro, Firenze University Press, Firenze.
- De Gracia F., 1992, Construir en lo construido, La arquitectura como modificación, Editorial Nerea.
- Carbonara G., 2011, Architettura d’oggi e restauro. Un confronto antico-nuovo, UTET, Torino.
Obiettivi Formativi - Parte A
I temi trattati afferiscono ai diversi passaggi che caratterizzano l’attività ed il progetto di restauro.
Il corso affronta tematiche che partono dalla conoscenza delle tracce del passato come punto di partenza del processo progettuale inteso come atto di riconoscimento del patrimonio culturale, dell'identità dei luoghi e delle popolazioni. Il dialogo tra antiche e nuove architetture è uno dei temi che permette di affrontare il binomio sviluppo-tutela e quindi l'interrelazione tra le nuove esigenze spaziali, normative e funzionali nella trasformazione critica dell'esistente.
Obiettivi Formativi - Parte C
Lo scopo del corso è quello di implementare abilità critiche e strumenti operativi per stimolare il processo di cura sull'architettura esistente e fare le giuste scelte culturali. Il corso chiarirà le fasi principali di un progetto di restauro dall'indagine alla manutenzione: lo scopo del progetto (correttezza tecnica e valore culturale), le fasi del progetto, i metodi per sviluppare le conoscenze necessarie (gli strumenti critici, culturali e tecnici). L'obiettivo è quello di implementare le capacità di valutazione delle scelte concettuali di gestione dei valori riconosciuti di un edificio. Si discuteranno le questioni metodologiche e tecniche necessarie a prendere decisioni operative autonome e sviluppare un adeguato percorso di progettazione. Attraverso l'analisi delle sue fasi significative gli studenti impareranno i metodi di preparazione di un progetto di conservazione. Sarà prestata attenzione alla sostenibilità dell’intervento (materiali e tecniche corretti, uso e manutenzione adeguati e fattibili). Alla fine del laboratorio gli studenti dovranno essere in grado di impostare corretto percorso di analisi di un'architettura esistente, una sintesi della sua storia materiale e delle sue condizioni di conservazione, come preludio al progetto e all'intervento di conservazione. Un punto cruciale di questo processo è quello di raggiungere un adeguato grado di consapevolezza delle caratteristiche dell'intervento: il contenuto operativo e le principali connessioni interdisciplinari, ma anche il suo significato storico e culturale come fonte contemporanea di crescita.
Prerequisiti - Parte A
- dei principali riferimenti della cultura restaurativa italiana (principali Carte del Restauro)
- dei principali riferimenti delle indagini diagnostiche (Normal/88 – UNI 11182)
- dei caratteri costruttivi degli edifici storici (orizzontamenti, compagini murarie, finiture)
- dell’utilizzo di un programma di CAD (almeno 2D)
- dell'utilizzo di un programma di rappresentazione tridimensionale
Prerequisiti - Parte C
Si raccomanda una conoscenza di base dei seguenti argomenti: lineamenti di storia dell’architettura, materiali da costruzione tradizionali, rilievo architettonico, lineamenti di statica e scienza delle costruzioni.
Metodi Didattici - Parte C
Il modulo è articolato in una serie di lezioni frontali, visite, esercitazioni e attività progettuali.
Altre Informazioni - Parte C
compatibilmente con i tempi a disposizione e con le possibilità di spostamento, saranno previste visite di studio a siti e monumenti, cantieri e laboratori di restauro, finalizzate a favorire il confronto e la raccolta di specifiche informazioni utili allo sviluppo del proprio percorso di ricerca. I sopralluoghi favoriranno inoltre l’osservazione e la lettura tecnologica delle architetture, il riconoscimento dei materiali costituenti e delle patologie di degrado e di dissesto.
Modalità di verifica apprendimento - Parte A
A ciascun gruppo, al momento della data fissata per l'esame finale del Laboratorio, saranno richiesti, per il modulo in oggetto, grafici in formato A1 che rappresentino:
1. Inquadramento territoriale
2. Documentazione storica
3. Documentazione fotografica
4. Analisi degli elementi costruttivi e delle patologie di degrado
5. Piante, sezioni, prospetti di progetto
6. Viste tridimensionali e dettagli costruttivi di progetto.
Gli elaborati dovranno essere presentati sia in forma cartacea che su un DVD. Gli studenti, come é consuetudine del laboratorio, si presenteranno all'esame organizzati per gruppi ed esporranno di fronte alla commissione il loro lavoro di gruppo. La valutazione sarà comunque individuale e pertanto per il modulo in oggetto, nella stessa sede d'esame saranno effettuate domande specifiche ai singoli, partendo da spunti del lavoro di gruppo presentato.
Modalità di verifica apprendimento - Parte C
La valutazione finale sarà data dalla media dei risultati conseguiti nelle esercitazioni individuali, in quelle di gruppo e nel colloquio d’esame. Criteri di valutazione e risultati saranno comunicati durante il corso.
La prova finale d’esame consiste in un colloquio, individuale e di gruppo, sui temi trattati durante il corso, sulla bibliografia, sui metodi e sui risultati delle esercitazioni individuali e di gruppo.
Programma del corso - Parte C
Argomenti trattati e finalità del corso
Il laboratorio di restauro è uno dei corsi più impegnativi di un corso di laurea. Fa appello a gran parte delle conoscenze acquisite durante gli studi di architettura (e, di conseguenza, è influenzato dalle loro possibili carenze) e allo stesso tempo è indirizzato ad altri campi e discipline, dalle scienze storiche a quelle naturali. Come tutti i progetti di architettura, il progetto di restauro di un manufatto architettonico si basa su una fase di conoscenza che porta a una serie di scelte tecniche e culturali. Le scelte sono tanto più corrette quanto più adeguata è la fase di conoscenza preliminare. Se conserviamo i vecchi edifici è perché, oltre a un valore economico e funzionale, contengono elementi culturali di cui il restauratore diventa responsabile verso le comunità di appartenenza. Dal punto di vista tecnico, come un medico, il restauratore fa una diagnosi e decide la terapia migliore. Conosce metodi, tecniche e materiali adatti per curare le malattie degli edifici. Ma questo non è abbastanza. Dal punto di vista culturale il restauratore riattiva la presenza dell'edificio nella vita contemporanea e combina caratteristiche funzionali, tecniche, spaziali, con metodi di progettazione che preservano i valori dell'edificio di testimonianza, di documento storico e di autenticità. Lo scopo del corso è quello di implementare abilità critiche e strumenti operativi per stimolare il processo di cura sull'architettura esistente e fare le giuste scelte culturali. Il corso chiarirà le fasi principali di un progetto di restauro dall'indagine alla manutenzione: lo scopo del progetto (correttezza tecnica e valore culturale), le fasi del progetto, i metodi per sviluppare le conoscenze necessarie (gli strumenti critici, culturali e tecnici). La prima parte del corso si concentrerà sulla conoscenza dei materiali storici e delle tecniche di costruzione, fornendo gli strumenti metodologici per l'analisi multidisciplinare dell'edificio, per tracciare una conoscenza e una diagnosi adeguate. La seconda parte del corso si concentrerà sui passaggi culturali storici e attuali che hanno portato a scelte conservative in contesti diversi. L'obiettivo è quello di implementare le capacità di valutazione delle scelte concettuali di gestione dei valori riconosciuti di un edificio. Si discuteranno le questioni metodologiche e tecniche necessarie a prendere decisioni operative autonome e sviluppare un adeguato percorso di progettazione. Attraverso l'analisi delle sue fasi significative gli studenti impareranno i metodi di preparazione di un progetto di conservazione. Sarà prestata attenzione alla sostenibilità dell’intervento (materiali e tecniche corretti, uso e manutenzione adeguati e fattibili). Alla fine del laboratorio gli studenti dovranno essere in grado di impostare corretto percorso di analisi di un'architettura esistente, una sintesi della sua storia materiale e delle sue condizioni di conservazione, come preludio al progetto e all'intervento di conservazione. Un punto cruciale di questo processo è quello di raggiungere un adeguato grado di consapevolezza delle caratteristiche dell'intervento: il contenuto operativo e le principali connessioni interdisciplinari, ma anche il suo significato storico e culturale come fonte contemporanea di crescita.
Le attività didattiche affronteranno le seguenti tematiche:
Principi generali della conservazione - Introduzione al restauro architettonico
Principi generali della conservazione architettonica: Introduzione ai concetti della teoria del restauro; introduzione al costruito storico, contenuti culturali e tecnici; i concetti di Patrimonio e Monumento: significati e riconoscimento; l’autenticità come principio universale per il riconoscimento del patrimonio; la dichiarazione di Nara sull’autenticità.
Storia della conservazione architettonica
Evoluzione delle idee e della prassi, declinazioni del flusso concettuale e operativo nel tempo; Dall’Antichità al Medioevo; L’Età Moderna e il XIX secolo. La nascita del restauro; La teoria di Alois Riegl e l’epoca delle carte; Il XX secolo e il ruolo centrale dell’Italia; L’Età contemporanea e il dibattito internazionale.
Archeologia e storia dei materiali da costruzione
Introduzione generale. La pietra nell’edilizia storica; La pietra: Lavorazioni e riconoscimento delle tracce; I materiali ceramici. Storia e riconoscimento in opera; Malte, leganti minerali, terre e leganti gessosi; Malte, leganti minerali, calci aeree e idrauliche; Riconoscimento dei materiali lapidei in opera.
La conoscenza per la conservazione. Strumenti e metodi di indagine delle fonti
Ricerche bibliografiche e d’archivio: Strategie di consultazione; Studio delle fonti dirette: strategie e metodi di documentazione, la documentazione fotografica, il rilievo per il restauro, il sopralluogo preliminare, le mappature, le Indagini non sistematiche (principi e applicazioni del metodo per campioni).
I processi di deperimento dell’architettura. Degrado dei materiali
Il degrado dei materiali: cause e fattori principali, classificazione dei fenomeni, norme UNI e ICOMOS; Umidità nelle murature: riconoscimento e valutazione; Studio dei materiali e prove di riconoscimento; Strategie di indagine: riconoscimento e mappatura; Deperimento di strutture esposte all’aperto: azioni di acqua e vegetazione; La tavola delle acque; Impostazione di un programma diagnostico: valutazione dello stato di conservazione dei materiali.
Tecniche di conservazione dei materiali
Campi di azione fondamentali: manutenzione, conservazione preventiva, conservazione attiva; Tecniche e fasi principali degli interventi di conservazione attiva; La pulitura: criteri fondamentali; Metodi e tecniche di pulitura, meccanici. chimici, laser, ultrasuoni, bio-tecnologie; Rimozione e controllo dei biodeteriogeni; Lavaggio: tecniche e metodi; Trattamento consolidanti e protettivi; Trattamenti protettivi; Rassegna dei prodotti consolidanti e protettivi; il contributo della ricerca, le nanotecnologie; sostituzioni e integrazioni; altri accorgimenti di protezione in situ (sigillature, stilatura dei giunti, integrazioni); conservazione preventiva; dispositivi di protezione (barriere, tettoie, ecc..); interventi per l’eliminazione di acqua e sali dai manufatti architettonici (rimedi, prevenzione).
Il progetto di riuso e integrazione architettonica
La progettazione delle integrazioni architettoniche, principi generali; funzione didattico-estetica e funzione tecnologico-conservativa; il confronto tra il nuovo e l’esistente (distinzione fondamentale tra integrazione e affiancamento); classificazione delle relazioni primarie tra forme esistenti e nuovi contributi formali (inclusione, intersezione, esclusione); strumenti concettuali (congruenza formale, continuità dell’immagine); classificazioni concettuali delle principali modalità di intervento sul costruito (da Giovannoni a Carbonara); rassegna di casi studio italiani e internazionali.
Articolazione della didattica
Il modulo è articolato in una serie di lezioni frontali, visite, esercitazioni e attività progettuali.
Lezioni: le lezioni frontali sui temi di base del corso saranno affiancate da seminari e comunicazioni di approfondimento su temi specifici e casi studio. Eventi, convegni e conferenze sui temi della conservazione saranno segnalati durante il corso.
Visite e sopralluoghi: compatibilmente con i tempi a disposizione e con le possibilità di spostamento, saranno previste visite di studio a siti e monumenti, cantieri e laboratori di restauro, finalizzate a favorire il confronto e la raccolta di specifiche informazioni utili allo sviluppo del proprio percorso di ricerca. I sopralluoghi favoriranno inoltre l’osservazione e la lettura tecnologica delle architetture, il riconoscimento dei materiali costituenti e delle patologie di degrado e di dissesto.
Esercitazioni individuali: il laboratorio prevede una serie di esercitazioni individuali in aula, all’esterno, a casa, per l’applicazione e la verifica dei temi trattati. Le esercitazioni dovranno essere sempre consegnate nei tempi stabiliti sulla piattaforma moodle. Costituiranno prove intermedie di verifica dei processi formativi e saranno quindi valutate e contribuiranno al voto finale.
Esercitazioni di gruppo: le ultime tre esercitazioni, da svolgere in gruppo (max 3), saranno finalizzate allo sviluppo di una ricerca progettuale su un manufatto architettonico stabilito dalla docenza. Gli studenti saranno condotti allo sviluppo di un’indagine conoscitiva e alla redazione di un progetto diagnostico, di conservazione e di riuso. Il tema assegnato a ciascun gruppo sarà di dimensioni adeguate per essere ragionevolmente trattato nella durata del corso. Le tre esercitazioni finali saranno costituite da un insieme di elaborati: una relazione illustrativa del percorso svolto e dei risultati ottenuti, 1 tavola formato A2. Indicazioni dettagliate sugli elaborati da presentare verranno fornite durante il corso. Le esercitazioni di gruppo saranno oggetto di revisioni, verifiche ed approfondimenti, anche collettivi. Sono previsti alcuni sopralluoghi all’oggetto della ricerca progettuale, che verranno preventivamente concordati con la classe.
Conoscenze raccomandate: si raccomanda fortemente una conoscenza di base dei seguenti argomenti: lineamenti di storia dell’architettura, materiali da costruzione tradizionali, rilievo architettonico, lineamenti di statica e scienza delle costruzioni.
Modalità di verifica
La valutazione finale sarà data dalla media dei risultati conseguiti nelle esercitazioni individuali, in quelle di gruppo e nel colloquio d’esame. Criteri di valutazione e risultati saranno comunicati durante il corso.
La prova finale d’esame consiste in un colloquio, individuale e di gruppo, sui temi trattati durante il corso, sulla bibliografia, sui metodi e sui risultati delle esercitazioni individuali e di gruppo.
- La consegna delle esercitazioni finali di gruppo dovrà avvenire qualche giorno prima della data d’esame.
- Gli studenti che desiderino sostenere l’esame SENZA FREQUENTARE le lezioni sono tenuti a segnalarlo al docente per concordare un adeguato programma di lavoro.
Bibliografia di riferimento
Materiale bibliografico e documenti su cui impostare approfondimenti e dibattiti verranno indicati durante il corso o ne sarà indicata la reperibilità. Nella bibliografia generale sono indicati alcuni testi significativi che possono fornire nozioni utili alla conoscenza degli edifici e al progetto di restauro. Indicazioni bibliografiche di approfondimento saranno fornite durante il corso. Un esame universitario presuppone la capacità di compiere una ricerca bibliografica. I testi elencati non si propongono pertanto di offrire un quadro esaustivo e nemmeno equilibrato ma si limitano a indicare un ambito di nozioni di base minimo, necessario ma non sufficiente, utile fra l’altro a costruire proprio i riferimenti bibliografici a supporto degli argomenti che ciascuno studente intenda sviluppare. Si raccomanda l’utilizzo degli indici digitali delle biblioteche italiane e delle grandi biblioteche europee (es. BNCF, Istituto Max Planck, BNF, DNB, British Library, NYPL).
- Torsello P., 2005, Che cos’è il restauro? Nove studiosi a confronto, Marsilio, Venezia.
- Ruskin J., 1982, Le sette lampade dell’architettura, Jaca Book, Milano.
- Riegl A., 2011, Il culto moderno dei monumenti. Il suo carattere e i suoi inizi, Abscondita, Milano.
- Brandi C., 1977, Teoria del restauro, Einaudi, Torino.
- Cagnana A., 2000, Archeologia dei materiali da costruzione, SAP: Mantova.
- Malacrino, C., 2013, Ingegneria dei Greci e dei Romani, Arsenale editrice: Venezia.
- Mannoni T., Giannichedda E., 1996, Archeologia della Produzione, Einaudi: Torino.
- Bessac J. C., 1986, L’outillage traditionnel du tailleur de pierre de l’antiquité à nos jours, Éditions du CNRS, Paris.
- Amoroso G., 2002, Trattato di scienza della conservazione dei monumenti, Alinea: Firenze.
- Giuliani C. F., 2006, L’edilizia nell’antichità, Carocci, Roma.
- Pecchioni E., Fratini F., Cantisani E., 2008, Le malte antiche e moderne tra tradizione ed innovazione, Bologna.
- Musso S. F., 2004, Recupero e restauro degli edifici storici, E.P.C. Libri: Roma.
- Coppola M., 2018, Le indagini tipologiche in architettura, Carocci: Roma.
- Bellini A. (ed.), 2003, Tecniche della conservazione, Angeli: Milano.
- Marino l., 2009, Materiali per un atlante delle patologie presenti nelle aree archeologiche, Alinea: Firenze.
- Doehne E., Clifford A. P., 2010, Stone conservation An overview of current research, Los Angeles.
- Caneva G., Nugari M. P., Salvadori O., (a cura di), 2007, La biologia vegetale per i beni culturali, vol. 1, Nardini, Firenze
- UNI (Ente Italiano di Unificazione), 2006, UNI 11182 Beni Culturali: Materiali lapidei naturali e artificiali; Descrizione della forma di alterazione; Termini e definizioni, Milano e Roma.
- Vergès-Belmin V. (ed.), 2008, Illustrated Glossary on Stone Deterioration patterns, Monuments & Sites, ICOMOS, Paris
- Bellanca C., 2011, Methodical Approach to the Restoration of Historic Architecture, Firenze, Alinea.
- Cigni G., Codacci Pisanelli B., 1987, Umidità e degrado negli edifici. Diagnosi e rimedi, Kappa: Roma.
- De Vita M., 2015, Architetture nel tempo: dialoghi della materia, nel restauro, Firenze University Press, Firenze.
- De Gracia F., 1992, Construir en lo construido, La arquitectura como modificación, Editorial Nerea.
- Carbonara G., 2011, Architettura d’oggi e restauro. Un confronto antico-nuovo, UTET, Torino.
Obiettivi Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile - Parte C
4 - istruzione di qualità
9 - Industria, innovazione infrastrutture
11 - città e comunità sostenibili
12 - consumo e produzione responsabili