Tommaso d'Aquino, De veritate, questione 12 la profezia); estratti da
Avicenna, Alfarabi e Mosè Maimonide.
I testi saranno forniti in pdf dalla docente
Obiettivi Formativi
Conoscenza: gli studenti verificano le conoscenze generali acquisite nel
corso triennale affrontando la lettura e il commento di un testo sotto la
guida del docente e mediante l'impiego della bibliografia specifica.
Competenza: attraverso l'esame analitico del testo e il confronto con la
tradizione antica, gli studenti sviluppano la propria capacità di
comprensione e di giudizio autonomo, collocando testi e concetti
all'interno dello sviluppo del pensiero filosofico. Comportamento:
mediante l’analisi e il confronto critico con il testo filosofico gli studenti
imparano ad elaborare le proprie idee in modo coerente e a esporle con
un linguaggio scientifico appropriato.
Prerequisiti
Nessuno
Metodi Didattici
Analisi e lettura del testo filosofico in aula
Altre Informazioni
Si ricorda che e richiesta una frequenza obbligatoria per i 2/3 delle
lezioni. Non sono previste modalita di esame da non frequentante se non
per gli studenti con iscrizione part-time (che devono prendere contatto
con il docente all'inizio del corso per concordare un programma
specifico).
Modalità di verifica apprendimento
Esame scritto sui contenuti del corso. Lo studente dovrà dimostrare di
avere una capacità di scrittura e di elaborazione originale dei temi
affrontati durante le lezioni
Programma del corso
La riflessione filosofica sulla profezia nel XIII secolo si situa su uno sfondo teorico più generale che chiama in causa il problema del rapporto tra teologia e filosofia. Attraverso l’analisi di testi di Tommaso d’Aquino e altri autori, sarà riservata una particolare attenzione, in una prospettiva strettamente filosofica, alla modalità della conoscenza profetica e al suo rapporto con il paradigma gnoseologico sviluppato da Aristotele nel De anima: la problematica collocazione dell’attività del profeta rispetto ad alcuni elementi essenziali della gnoseologia aristotelica (origine delle species, ruolo delle immagini sensibili e dell’intelletto agente) rinvia alla questione del rapporto fra modalità naturali e sovrannaturali di conoscenza.