METODOLOGIA E DIDATTICHE DELLE ATTIVITA' FISICHEE ADATTATE(afa)ii EDIZIONE.CLAUDIO MACCHI, FRANCESCO BENVENUTI, MASTER BOOKS, FIRENZE, 2012
Obiettivi Formativi
Gli obiettivi formativi comprendono la comprensione e la capacità da parte degli studenti di acquisire autonomia e padronanza delle tecniche di attività motoria adattata a fini preventivi e nelle varie condizioni morbose e premorbose dell’adulto e dell’anziano. La conduzione di tutta l’attività motoria e lo svolgimento di ogni seduta dipendono dall’insegnante (trainer). Il suo ruolo è complesso: comprende sia la figura del “tecnico competente” e professionalmente preparato, sia la figura dell’animatore” capace di infondere carica vitale ed entusiasmo; inoltre deve essere in grado di coinvolgere il soggetto in tutte le attività motorie proposte soprattutto quando questi non si sente propriamente adeguato. Attento al singolo e al gruppo, deve ricercare un rapporto empatico e deve essere attento alle informazioni provenienti dai partecipanti e alle loro esigenze. I corsi AFA rispettano precisi criteri di applicazione: gli insegnanti sono tenuti a somministrare solo ed esclusivamente gli esercizi del protocollo senza variarli in alcun modo; il lavoro proposto non deve richiedere un dispendio energetico superiore a quanto previsto e il ritmo deve adattarsi alle capacità evidenziate dai soggetti. L’insegnante è chiamato a seguire il gruppo in maniera attiva e a correggere gli esercizi che non sono svolti correttamente, cercando di far eseguire ogni mobilizzazione lentamente e senza dolore, consigliando sempre l’abbinamento della respirazione. Le proposte devono essere trainanti e coinvolgenti al fine di stimolare una risposta motoria attiva e partecipe. Sono tenuti a dividere, se possibile, le persone in alta e in bassa funzione, oppure ad adattare gli esercizi durante la seduta; devono essere attenti alle esigenze dell’utente e coinvolgere il gruppo con proposte cariche di entusiasmo. La spiegazione degli esercizi deve essere breve e chiara e, soprattutto nelle prime lezioni, l’istruttore è tenuto a mostrare, eseguendolo di persona, il corretto svolgimento degli esercizi; deve parlare a voce alta e ben scandita usando una terminologia facile ma corretta spiegando le finalità degli esercizi e stimolando l’autocorrezione. Durante le prime lezioni verranno proposte le precauzioni da adottare nella vita quotidiana (come sdraiarsi e rialzarsi da terra e dal letto, posizionarsi a letto, allacciarsi le scarpe, raccogliere oggetti da terra, prendere oggetti dall'alto, sollevare pesi, come rilassarsi su un divano, svolgere lavori di casa: lavare a terra, stirare, sistemare il letto...). L’insegnante illustrerà l’importanza delle posizioni antalgiche, della respirazione e della differenza tra respirazione costale e diaframmatica, e prenderà in esame le posizioni che il soggetto incontrerà nel protocollo AFA: posizione eretta, seduta, supina, prona, in decubito laterale. Gli esercizi devono sempre essere eseguiti in duplice “garanzia di sicurezza”:
• sicurezza immediata per prevenire incidenti o disagi durante la lezione;
• sicurezza secondaria per evitare conseguenze anche d’ordine psicologico, emergenti a seguito alla
lezione.
Per prevenire “incidenti” durante lo svolgimento dell’attività motoria è buona regola che l’insegnante
garantisca soprattutto alla persona con bassa funzione motoria, la possibilità di svolgere gli esercizi con la
dotazione necessaria di presidi e materiali (sedie, spalliera, parallela, barra,.) e in condizioni ambientali adeguate. In questo modo tutti i partecipanti si sentiranno più a loro agio e saranno in grado di partecipare serenamente all’attività di gruppo. Si eviteranno così quelle tipiche ricadute sul piano psicologico di chi si sente inadeguato nel partecipare ad una attività di gruppo (rinuncia alla socializzazione, depressione, etc).
Gli esercizi devono essere sempre motivati anche dal punto di vista funzionale, con una spiegazione “a
misura di utente”, allo scopo di far riconoscere il significato di tutti i movimenti, anche di quelli
apparentemente banali. Le proposte devono essere trainanti e coinvolgenti al fine di stimolare una risposta
motoria attiva e partecipe. In breve possiamo riassumere i compiti principali dell’istruttore:
1. seguire in modo attivo il gruppo garantendone la sicurezza;
2. stimolare una risposta motoria attiva adattandosi alle possibilità degli utenti;
3. far eseguire gli esercizi rispettando i protocolli, lentamente e senza dolore e, ove previsto, associati
alla respirazione;
4. spiegare e motivare gli esercizi con terminologia semplice, a voce alta e bene scandita;
5. consigliare le strategie e le precauzioni da adottare durante le attività della vita quotidiana
6. correggere gli eventuali errori nella esecuzione degli esercizi
Prerequisiti
NESSUNO
Metodi Didattici
LEZIONI FRONTALI
Modalità di verifica apprendimento
esame orale.
In particolare il candidato dovrà rispondere ad almeno 3 domande di cui la prima su argomenti basilari e dalla quale si evinca l'assenza di lacune che possano pregiudicare la comprensione dei principi che regolano le scienze motorie; inoltre si terrà conto della imprescindibile conoscenza della macroanatomia e della fisoologia (elementi di base) del corpo umano connesse con la funzione motoria.
Programma del corso
1. Integrazione nel vissuto del malato cronico
coping
locus of control
alexitimia
costrutti combattivi
qualità della vita
Integrazione nelle professioni di aiuto e modelli affettivo emotivi
L’integrazione come indice di valutazione della qualità dell’intervento, delle procedure e delle dinamiche assistenziali
2.Programmi e impegno delle aziende USL
3.Valutazione preventiva dello stato di salute
Criteri di esclusione e controindicazioni all’attività fisica
Criteri di esclusione dal programma AFA
Controindicazioni
Precauzioni
Esecuzione di programmi in sicurezza
Ruolo dell’Istruttore
4.Postura flessa, mal di schiena, effetti della sedentarietà
Scopi e indicazioni dell’AFA
Controindicazioni
Modalità di ingresso al programma e strategie di controllo
Il ruolo del medico
Il ruolo del centro di coordinamento della azienda USL
Numero di partecipanti per gruppo di esercizio e attrezzi utilizzati
Protocollo degli esercizi
5.Gli esiti dell’ictus, effetti della sedentarietà. Modalità di ingresso al programma e strategie di controllo
Introduzione
Numero di partecipanti per gruppo di esercizio e attrezzi utilizzati
Protocollo degli esercizi
Esercizi in palestra
Esrcizi per casa
6.Definizione della malattia di Parkinson
Sintomatologia
Effetti della terapia medica e dell’attività fisica
Alterazioni secondarie della Malattia di Parkinson, effetti della sedentarietà
Scopi del programma di esercizio
Controindicazioni
Modalità di ingresso al programma e strategie di controllo
Numero di partecipanti per gruppo di esercizio
Protocollo degli esercizi
Esercizi in palestra
Esercizi per casa
7. L’AFA in acqua
Introduzione e definizione
Caratteristiche dell’attività
Generalità
Frequenza delle sedute
8. AFA donna
Introduzione
Generalità
Presupposti
Protocollo
Attività in palestra
Attività a domicilio
Durata delle sedute
fasi delle sedute
Effetti benefici dell’attività in acqua
Generalità
Apparato osteo-articolare
Apparato muscolo-scheletrico
Apparato cardio-circolatorio
Apparato respiratorio
Sensibilità
Aspetto sociale e psicologico
Patologie a prevalenza età associata e loro importanza in un programma di Ginnastica in Acqua
Principali patologie
Protocollo degli esercizi
Fase iniziale di riscaldamento
Fase centrale
Defaticamento
Esercizi di stretching