Il corso sarà dedicato alla sociologia della devianza, alle teorie della pena, alla sociologia del sistema penitenziario e al funzionamento delle misure alternative. La seconda parte del corso verterà sul rapporto tra carcere e lavoro e sull'accesso dei detenuti ai diritti dei lavoratori liberi. Al termine agli studenti frequentanti sarà chiesto di provare a redigere un ricorso su questa materia al Tribunale di Sorveglianza o alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo
Per chi avrà frequentato il corso la valutazione si baserà sulla partecipazione attiva al corso e alle attività seminariali, teoriche e sul provvedimento redatto. La prova finale consisterà in una discussione dei temi presentati dal docente nella fase iniziale, della relazione teorica e nella stesura del provvedimento.
A chi non avrà frequentato il corso sarà richiesta la conoscenza dei seguenti testi:
E. SANTORO, Carcere e società liberale, II edizione, Giappichelli, Torino 2004 (pp. 372).
G. CAPUTO, Carcere senza fabbrica: Povertà, lavoro forzato e welfare, Quaderni dell'Altro diritto, Pisa, Pacini, 2020.
Obiettivi Formativi
Conoscenze relative alla sociologia della devianza, alle teorie della pena, alla sociologia del sistema penitenziario, alle misure alternative, e al nesso tra lavoro, punizione e reinserimento sociale.
Capacità di analizzare il rapporto tra diritto e realtà sociale e tra diritto e retorica penale. Sarà messo a fuoco in particolare l’impatto sociale delle norme penali e delle modalità di gestione dei problemi sociali e del governo delle carcerari. Capacità di mettersi in relazione e discutere in modo approfondito questioni relative ai diritti dei detenuti e di stendere un ricorso alla magistratura di sorveglianza o alla CEDU (in inglese o francese).
Competenze
Approccio al diritto come “questione sociale”. Attitudine a storicizzare il nesso castigo e delitto, di connettere le problematiche dell’ordine politico-sociale alle teorie della devianza e della pena, di capire l'evoluzione della relazione tra dirittto, retorica e pratica sulla riabilitazione dei criminali. Capacità di avere un quadro della giurisprudenza CEDU in materia di diritti sociali e del diritto al lavoro dei detenuti.
Prerequisiti
Per sostenere l’esame occorre aver superato: Diritto costituzionale generale, Diritto privato I. È opportuno aver già sostenuto l’esame di Filosofia del diritto, di Diritto penale e di Diritto processuale penale.
Metodi Didattici
Lezioni di didattica frontale: Totale ore 30. Nelle lezioni saranno presentate in connessione tra loro i temi di filosofia della pena, sociologia dell'esecuzione penale e della devianza, storia dei sistemi punitivi occidentali, evoluzione della retorica del lavoro per la rieducazione dei detenuti e delle prassi e delle norme a cui ha dato origine Queste tematiche saranno illustrate presentando i diversi approcci storiografici e teorici con cui sono state trattate.
Seminari sulla tutela dei diritti sociali e al lavoro dei detenuti e su effettività protezione davanti alla magistratura di sorvegliane e alla Corte EDU : Totale ore 10
Altre Informazioni
Eventuali materiali non reperibili in biblioteca saranno messi a disposizione sulla piattaforma moodle. La capacità di ricerca dei materiali sulle fonti disponibili per gli studenti è considerata parte integrante delle competenze che gli studenti devono acquisire.
Modalità di verifica apprendimento
Verifiche intermedie di apprendimento: presentazione del primo elaborato a metà corso e discussione seminariale degli elaborati degli altri frequentanti.
Esame di profitto: per i frequentanti consisterà nella discussione dei due elaborati scritti, nella valutazione si terrà conto della qualità della scrittura, nella capacità di presentare le proprie tesi sia in forma orale che scritta e della partecipazione alla discussione delle relazioni degli altri studenti.
Per i non frequentanti in quella dei temi trattati nei testi consigliati.
Programma del corso
Il corso si articolerà in tre parti.
Nella prima parte verranno presentate le diverse dottrine sociologico-giuridiche che analizzano le funzioni del sistema sanzionatorio, con particolare riguardo alle diverse figure della devianza e alle istituzioni penitenziarie.
Seguirà una parte seminariale che comporterà la lettura di testi, la preparazione di relazioni e la loro discussione collettiva. Gli studenti potranno scegliere di approfondire alcuni temi tra un elenco che comprende tra l’altro: le diverse interpretazioni dell'evoluzione dei sistemi punitivi, il controllo sociale, i fondamenti psicologici e antropologici della pena, il rapporto tra morale e diritto penale, la contrapposizione tra scuola penalistica classica e scuola positiva (Lombroso e Ferri), le teorie retributiviste, quelle garantiste e quelle incentrate sulla deterrenza, la contrapposizione tra punizione e trattamento del reo, le teorie abolizioniste, la sociologia della vita carceraria, le 'istituzioni totali', i processi di degradazione degli imputati e dei detenuti, la rappresentazione della devianza nei mass media, il passaggio dallo Stato sociale allo 'Stato penale’, le teorie della devianza minorile, la sociologia durkheimiana della pena, l'anomia, la scuola di Chicago, la labelling theory, la criminologia critica e il nuovo realismo criminologico.
La parte conclusiva del corso, sarà dedicata all'esame del ruolo del lavoro nella retorica sulla rieducazione dei detenuti e su come essa si sia tradotta in norme e prassi carcerie. Al termine di questa parte agli studenti sarà chiesto di provare a redigere un ricorso al tribunale di sorveglianza o alla Corte Edu a partire da casi concreti di violazione di diritti sociali e al lavoro dei detenuti.
Per la frequenza dei seminari è caldamente raccomandata una buona conoscenza della lingua inglese.